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Invito

La Baronessa Helèna Petrovna Blawatskij invita la S.V. alla Grand Soirèe in onore del M° Kandinkij "Wassilj e i Cavalieri Azzurri: la Festa dei Sensi, l'Euforia dei Colori" che avrà luogo a Roma presso il Teatro Greco il 2,3,4 maggio 2013

"Oh sì, sarà ebbrezza, Amici! Vengano i tempi in cui i cuori s'innamorano, che il sangue rida nelle vene, che anche il vino abbia un cuore, che saltino i vulcani d'amore e che l'estate ci leghi al suo Carro di Fortuna! Oh stagioni, oh castelli, ho compiuto il magico studio del Fato, che nulla elude!

                                                          V’attendiamo … con le piume nel cuore!

N.B.: Si consiglia di imbellettarsi alle tolette rosse degli uragani con gli azzurri sonanti e i turchino degli uccelli di Cnosso  e il profumo delle sere festive!

E' d'obbligo per le vesti: l'oro delle lune d'aprile sulle cupole d’oro del Cremlino, il rosso marocchino in cui turbini il fuoco furibondo e quello del viburno dei nostri giardini a primavera, il viola della bruma e dei vapori delle albe parigine, il blu notte delle stazioni e il blu sahariano, il verde assenzio che fa da salice nei sogni di Berlino, lo smeraldo delle praterie ucraine fiorite d'incenso, l'azzurro del Mediterraneo alleato del sole, l'amaranto delle aiole persiane, il bianco latte del chiardiluna sulla tundra, l'opale come il sale di lacrime bambine, il grigio come l'ombra delle colline e l'arco, il cinerino come il respiro antico del Taj Mahal, il giallo del celtico gallo che canta la follia, il nero come la chiave dei festini antichi a Samarcanda.

R.S.V.P. (assolutamente prima che canti il gallo e Frau Holda soffi melodie!)





                      Gli Amici

Dunque, Amici, è tempo di svelarvi un segreto … Le cose stanno così: stiamo lavorando da mesi, gomito a gomito, con i Colossi della vera Rivoluzione culturale del XX secolo .... dire che è durissimo stare al loro fianco, parlare, muoversi, pensare, addirittura creare, seguendo la loro personalità , stando dietro a  quei caratteri d’acciaio, è puro eufemismo! Ognuno ha i propri gusti, le proprie rivalse, i propri principi, le proprie manie, le proprie ossessioni … oddio, è vero che li abbiamo invitati noi, e che l’adagio è “prendi l’amico tuo con il difetto suo!”, ma qui  i vizi si sprecano! E’ anche vero che sono tutti aristocratici, ma la verità è che siamo arrivati a un punto di non ritorno. Si muovono come se avessero la servitù appresso, pretendono l’impossibile, s’impuntano, sono capricciosissimi. E guai a deluderli! C’è quello che vuole tornare in Russia, qualcuno in Germania, l’altro in Francia, l’altra in America, la Blawatskij in Ucraina ( la nostalgia per la loro terra d’origine è tanta, credeteci) e ogni sera intona Oci Ciornie con quanto più fiato ha in gola (i vicini si spellano le mani … a bussare sul muro) Il Maestro Kandinskij è il più ragionevole, il più pacato, però gli è venuta la mania del Sirtaki … A parte questo è generoso e ci ha addirittura  concesso di chiamarlo confidenzialmente Wassia! Ma i suoi amici sono un manipolo scatenato di ussari. Franz Marc ha la fissa della guerra, non fa che chiederci perché ci è andato se poi è morto senza guadagnarsi manco una medaglia. Marianne Werefkin sembra assennata, ma dopo che è stata piantata da Alecsej Jawlenskij, vuole assolutamente la rivincita e quando esce col suo cappellino rosso ha uno stuolo di ragazzi che le vengono dietro fin dentro casa … invece Alecsej, forse per un senso di colpa nei suoi confronti, ha le crisi mistiche e se ne sta appiccicato alla finestra a guardar il prato e gli alberi e dipinge tutto il giorno, anche i vetri e il muro …  Arnold Schonberg, beh, sarà pure il padre della dodecafonia, ma quella musica stridente fin dal primo mattino è insopportabile e fa venire l’angoscia (per fortuna che quando gli cessa l’estro lugubre  è simpatico, ma non smette mai di parlare…  Nina Andreevskij è una ragazza diciamo originale, anche se si capisce che il rango è bassino  rispetto agli altri … e per coprire il complesso d’inferiorità ha fatto manbassa di tutte le gioiellerie del centro. “Wassja se lo può permettere, Wassja capisce, mio marito è ricco e mi copre d’oro dalla testa ai piedi … (quel poverino sta per finire in bolletta, ma ingoia e paga pegno. In fondo s’è scelto una moglie tanto più giovane di lui e caro gli costa!) E lei, dai che va su e giù per la casa con tutti i brillocchi e gli abiti nuovi … lo fa per far scoppiare di invidia le altre, ma soprattutto Gabriele Munter, che è stata la compagna di Wassilij per molti anni e a lei rode moltissimo averla fra i piedi.  La Munter è una donna di classe, ma è terribilmente triste (non si capisce come fa a sorridere con tutti quegli “amici” che la ripetono in coro “la poverina è malata!” oppure le intimano di bere l’acqua …. (perché quel consiglio ostinato, che suona un tantino beffardo?) In effetti, a ben riflettere, c’è qualcosa che non va … la “poverina” dice di essere come il viola (?), parla di guglie, di girasoli impazziti, di tetti rossi (ma dove?) … e d’improvviso cambia umore e ordina fuochi d’artificio di metafore incandescenti (sic!) e finchè non glieli fanno scoppiare, mette un muso ma un muso … In ogni modo a star vicino per mesi alle due donne di Kandinskij viene un cerchio alla testa … quando sono vicine si respira un’atmosfera da ora fatale, si percepisce nell’aria la sirena prima di un bombardamento.  Arthur Rimbaud? oh il Vate è gentile, ma inquietante, imprevedibile nei suoi balzi felini! Ad esempio, zompa sui tavoli, travisa il personaggio, crede d’esser psichiatra,  imita l’orangotan e  quando è invaso dal Dàimon, si dimena come una baccante o la Josephine Baker con quel culetto buffo in pizzo che pare un grazioso aborigeno nell’atto di suonare il didjeridu) … Possiamo dire che è affetto da un’incontinenza lirica che sfocia nella declamazione di versi sulle vocali, ognuna di colore diverso oppure odi scandalose, come quella al buco del culo (che urlati in faccia ai nostri ospiti impreparati alle stranezze del personaggio, fanno un effetto … come dire, imbarazzante?)  … ma essendo lui, l’Arthur, l’assioma di Dio e di Satana fatto carne, le parole che gli escono di bocca si mutano in miele e fungono da balsamo odoroso d’eternità; per quanto riguarda Isadora Duncan, ancora non c’è. Qui si ventila di scorribande pazze, di depressioni feroci, d invettive grossolane sul fatto che sia una sporca rossa … Ha chiamato, dice di non preoccuparci, che stata in India per una tournèe, ma che arriva presto con molte ghirlande e tuniche e addirittura un baule di sciarpe sgargianti (ma dove le metteremo, qui non c’è un buco manco a pagarlo oro! E poi, dopo quel che è successo con gli ingranaggi della macchina, santa figliola, ancora non ha imparato la lezione?!  Eleonora Duse la aspetta impaziente, è la sua amica del cuore …. L’altra sera ci hanno soffiato che lei e la Isadora sono state un po’ più che amiche … mah, di questi tempi non fa più effetto niente! Comunque la Duse parla poco, appare stanca, provata, e di notte si sente che scrive e sospira dolorosamente.  indulge sui ricordi e sui personaggi di donne che ha interpretato … ne parla come di presenze che la consolano …  ma di D’Annunzio, quel porco che l’ha umiliata fino alla fine, nemmeno una sillaba, a differenza delle altre. La Blawatskij, dulcis in fundo, è una donna temeraria sotto ogni punto di vista. Con la scusa della veggenza, afferra i poverini come vittime sacrificali, li rigira come pedalini, li mette in riga, li strapazza, mette a nudo pecche e segreti del gruppo. E nessuno fiata.  In nome della Teosofia e per conto dei grandi Maestri Spirituali, suoi intimi amici, si concede ogni sorta di incursione morale e materiale nella nostra vita. Zitti, non si replica!  Madame se la ride sorniona, perfettamente consapevole del suo “imperio” e quindi s’approfitta ancor più per prendersi gioco di noi. Più passano giorni più questa pazza scatenata alza il tiro: ordina, incalza, intima di affrettarci con i preparativi. Insomma si è messa in testa di organizzare in gran segreto una festa indimenticabile per Wassilj ... e vorrebbe invitare tutti ... Le abbiamo spiegato che non avremo posto per tutti, ma lei escogita ogni giorno cose nuove, spettacolari, "perchè i sensi siano liberi di cantare" ... E' una satanassa, non ascolta nessuno, procede imperterrita nei preparativi e nei piani diabolici ...  in questo sono complici gli amici, che scalpitano per andare in scena.

Adesso voi vi chiederete “ma perché questo racconto? A noi che ci importa? lasciateci in pace!” E’ vero, ma questi qui si sono insediati in casa nostra, bagagli, cappelliere, libri anche sul pianerottolo ... hanno tirato fuori le tele, i pennelli;  i colori a olio li ficcano dappertutto ... cantano, bevono, suonano, s'imbriagano - vanno via fiumi e fiumi di vino! – fumano assenzio e chi sa quale altra boiata ancora, ballano anche sui tavoli ... E’ vero, siamo stati noi a chiamarli, ma chi se lo sarebbe aspettato una sarabanda balcanica a sto modo? Gli avevamo garantito un braccio e si sono presi anche il respiro. Questi sono vampiri, si stanno infilando nelle nostre vite, nella carne, anche nei pensieri più reconditi, non abbiamo più via di scampo.  Viviamo da ostaggi, in un bazar farneticante (credeteci, anche Almas, che è premurosissima e tenerissima, sta perdendo la pazienza, e – aiuto! - sta cambiando sembianze … non sa più dove metter le mani … loro ridono, sti gaglioffi, ed esclamano "All'Arte non c’è rimedio!")

La domanda è “Come fermarli?” Nessuna risposta, nessuna certezza. L’unico fatto certo è che Madame ha sentenziato che la Festa durerà tre giorni - bontà sua!- e che i tappi di vero champagne, da lei ordinato  personalmente a Parigi! (non oso pensare al conto del telefono …) -  salteranno il 2 di maggio!
 

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